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martedì 22 febbraio 2011

WEB SOURCES

INSEGNAMENTO: 



LA SAPIENZA: 


SCIENZE STATISTICHE: 

Software per la gestione dell'informazione statistica: EXCEL, POWER POINT, REPORTISTICA

Chiunque abbia la necessità di tenere sotto controllo una serie di dati numerici (costi, budget, entrate e uscite, ...) trova nei fogli elettronici uno strumento di indubbia utilità, che permette di impostare rapidamente delle tabelle numeriche e di eseguire automaticamente sia semplici calcoli (somme, prodotti, ...), sia elaborazioni più complesse (statistiche, finanziarie, trigonometriche, ...). Microsoft Excel è uno dei fogli elettronici più potenti e completi operanti nell'ambiente Windows. La potenza di tale programma permette di realizzare grafici di ottima resa estetica e di semplice lettura (molto utili per evidenziare dati significativi), e di elaborare informazioni non numeriche (lista clienti, contatti, fornitori, ...) per estrarre dati di cui si ha bisogno ed ottenere, con poche operazioni, tabelle riassuntive.



Microsoft Access è anch'esso un programma presente nel pacchetto di "Microsoft Office" ed è utilizzato per creare e gestire database. Esso dispone di un'interfaccia grafica in ambiente Windows e offre all'utenza una serie di oggetti necessari alla creazione di archivi di dati come: tabelle, query, maschere, report che permette di memorizzare n un unico file MDB (Microsoft Data Base).


Entrambe le applicazioni organizzano i dati in colonne, in cui viene memorizzato un determinato tipo di informazione. Excel, tuttavia, non è un sistema di gestione di database, ma un foglio di calcolo che consente di memorizzare informazioni in righe e colonne di celle dette fogli di lavoro. Viceversa, in Access i dati vengono memorizzati in tabelle, che sono molto simili ai fogli di lavoro, ma progettate per l'esecuzione di query complesse in relazione ai dati memorizzati in altre tabelle e posizioni, nonché in campi di altre tabelle. Quando si ha a che fare con i dati di tipo relazionale questi vanno memorizzati in più tabelle, in quest'ultimo caso quindi si utilizzerà Access. Invece si preferisce utilizzare Excel quando è necessaria una visualizzazione non relazionale dei dati, ovvero non si ha l'esigenza di utilizzare un database relazionale con più tabelle, quando l'intenzione fondamentale è quella di eseguire principalmente calcoli e confronti statistici sui dati.




Microsoft PowerPoint è un altro programma Microsoft che fa parte della suite per ufficio "Microsoft Office". Consente la creazione di presentazioni informatiche multimediali tramite la realizzazione di diapositive visualizzabili in sequenza su qualsiasi computer dotato di questo software. Le presentazioni, suddivise in slide (diapositive), possono contenere per esempio fotografie, testi, animazioni, suoni, link ad altre diapositive o a siti esterni. In PowerPoint il testo, la grafica, il video ed altri oggetti sono memorizzati su singole pagine. Il videoproiettore viene connesso al PC con un cavo VGA e le diapositive possono essere stampate o mostrate e gestite dal relatore tramite i vari comandi.

Infine abbiamo avuto a che fare con Sistemi di Reportistica. L'obiettivo di un sistema di Reportistica all'interno dei Sistemi Informativi è quello di fornire documentazione analitica sulle attività di rilievo dell'organizzazione all'interno della quale è sviluppato. I software di reportistica consentono una sorta di standardizzazione dei documenti e quindi una miglior distribuzione delle conoscenze ed una visione dell'attività più conforme e concorde fra le varie funzioni dell'organizzazione e aggiornata secondo la disponibilità della fonte dei dati. Ogni documento viene aggiornato con cadenza periodica agli appartenenti all'organizzazione. Il documento prodotto è un report e si presenta come una combinazione di tabelle e grafici che presentano le misure di rilievo per i vari fenomeni analizzati, disaggregate e destrutturate secondo le esigenze. Tali misure valgono come indicatori delle proprie attività e costituiscono una base comune per le analisi successive.

Key performance indicator


Gli indicatori di prestazione chiave (Key Performance Indicators o KPI) sono particolari indici che monitorano l'andamento di un processo aziendale.
Esistono principalmente quattro tipi di indicatori di prestazione e sono:
  • indicatori generali, misurano il volume del lavoro del processo;
  • indicatori di qualità, valutano la qualità dell'output di processo, in base a determinati standard;
  • indicatori di costo;
  • indicatori di servizio, o di tempo, misurano il tempo di risposta, a partire dall'avvio del processo fino alla sua conclusione.
I KPI sono misure quantitative, identificate e definite in anticipo, che riflettono i fattori critici di successo per un'organizzazione, essi sono generalmente indicatori di lungo periodo e non cambiano spesso visto che sono strettamente legati agli obiettivi dell'organizzazione. In un contesto aziendale i KPI sono strumenti che consentono di misurare i progressi e le carenze dell'azienda e sono utilizzati da dirigenti, analisti, specialisti IT e utenti. Gli indicatori di prestazione registrano parametri quantitativi, di costo, di servizio e di qualità e devono spingere non solo il gestore del servizio, ma anche l’intera organizzazione coinvolta, a raggiungere traguardi prefissati: perché questo si possa realizzare, è necessario che essi siano evidenziati e comunicati a tutta l’organizzazione che deve capire cos’è davvero importante e quali sono le strade per raggiungerlo.

 Tuttavia affinchè questi tassi assumano valore, bisogna ricorrere ad un processo di standardizzazione, che permette di confrontare entità con diverse variazioni. Bisogna epurare le singole entità dall'effetto della varianza, e ciò si può attuare rapportando la differenza tra il valore da epurare e la media, alla scarto quadratico medio, ossia alla variabilità del fenomeno.
In altre circostanze si ricorre invece alla normalizzazione, che è utile quando bisogna confrontare e rendere paragonabili elementi che hanno unità di misura differenti. La normalizzazione si ottiene rapportando la differenza tra il valore ottenuto e il Min, con la differenza tra il Max e il Min.
In altre circostanze invece appare opportuno ricorrere alla ponderazione, che consiste nell'attribuire importanza diversa ai differenti valori osservati mediante "coefficienti di ponderazione" o in altri termini pesi.
Ovviamente affinchè il valore numerico di un indice KPI assuma un senso, bisogna ricondurlo all'interno di un range determinato, che assume valori che vanno da 0 a 1.

lunedì 21 febbraio 2011

Funzioni e strumenti di reporting


Un REPORT è lo strumento utilizzato per ottenere una "sintesi" ed "aggregazione" dei dati e delle informazioni ricavate contenuti in una serie di tabelle. Nella progettazione di un report è importante considerare l’obiettivo che si desidera perseguire, il pubblico al quale è destinato e il livello di informazioni di cui avrà necessità. E' possibile generare report per mezzo di creazioni guidate simili e l’ambiente di progettazione è in gran parte il medesimo. E' possibile aggiungere etichette, caselle di testo, immagini e altri controlli e naturalmente impostarne le proprietà, si possono visualizzare informazioni di uno o più record provenienti da una o più tabelle o query ed avere più insiemi di intestazioni e piè di pagina. I report hanno lo scopo di fornire agli utenti il facile accesso alle informazioni memorizzate nel database e sono usati soltanto per visualizzare informazioni, in anteprima sullo schermo, ma generalmente vengono stampati. 


Le TABELLE, invece, forniscono una visione dettagliata dei record e sono rivolte a persone che lavorano con il database, mentre i report sono spesso utilizzati per raggruppare e riepilogare dati, appunto per sintetizzare, e sono in genere rivolti a persone che non lavorano con il database, ma che usano queste informazioni per altre attività aziendali. Le tabelle sono ciò con cui si memorizzano i dati e sono la più semplice struttura in cui è possibile organizzarli. All'interno di esse possiamo distinguere i campi ossia i "contenitori" delle informazioni omogenee che si vogliono memorizzare nelle tabelle; poi ci sono i record, ossia l’insieme di dati che fanno capo alla stessa entità fisica. Un record è composto da più campi e, là dove i campi sono le colonne, i record sono le righe. 
Considerando una tabella nel suo complesso, possiamo esplicitare come dimensione e misura assumano una diversa funzione. Una misura rappresenta una colonna contenente dati quantificabili, spesso di tipo numerico, che è possibile aggregare. Una misura è in genere mappata a una colonna di una tabella. Per definire le misure è possibile utilizzare le colonne degli attributi delle tabelle delle dimensioni. Per ciascuna misura è disponibile una definizione per la funzione di aggregazione, l'attributo di formattazione, l'origine dell'elemento di dati e altro. Le dimensioni sono un subset di dimensioni del cubo da utilizzare per creare il gruppo di misure elaborato. 

Tutto il resto è ciò che permette di inserire, leggere (stampare), manipolare, estrarre i dati. 
Ciascuna rappresentazione tabellare ha dietro un datasource, cioè una QUERY, ovvero una regola di estrazione sulla base della quale è possibile reperire i dati da più tabelle del data warehouse e inserirli in una sola tabella, contenente solo le informazioni utili per la realizzazione di un report. Si può dire che le query sono una sorta di interrogazione al DB, creati per avere informazioni di ogni tipo sui dati in esso contenuti. Le query hanno bisogno però dei criteri, ovvero delle restrizioni che soddisfano dei parametri di ricerca. Le funzioni di queste query possono essere il recupero di dati accomunati da parametri, ordinarli in una certa maniera, aggiungere e/o rimuovere dati da una tabella all’altra. Le query possono essere con o senza aggregati:
  • le query non aggregate conducono un'elaborazione delle righe considerandole singolarmente;
  • le query aggregate elaborano le righe a gruppi, costruendo a partire da queste nuove righe e calcolando nuovi attributi non presenti nelle righe di input.
Le funzioni aggregative operano su un gruppo di valori, fornendo un risultato sintetico delle informazioni. Il gruppo di valori può essere costituito da: tutte le righe di una tabella, le righe selezionate con la clausola "Where", le righe create con la clausola "Group by". Il ricorso alle funzioni aggregative è utile nel momento in cui più unità presentano le stesse modalità in più caratteri ed è possibile operare una sintesi che può essere rappresentata graficamento con una matrice dati CxV.
Le principali funzioni aggregative sono:
  • COUNT La funzione COUNT viene utilizzata per recuperare il numero di righe di una colonna. Questa funzione può essere utilizzata su qualunque tipo di dato.
  • COUNT(DISTINCT) Questa funzione restituisce il numero delle diverse combinazioni che non contengono il valore "NULL". Per riassumere quindi, se avessimo una tabella di MySQL che raccoglie le registrazioni a un determinato sito, SELECT COUNT(DISTINCT) può essere utile per sapere quanti nomi diversi sono stati usati, oppure quanti diversi titoli di studio ecc.
  • MAX Questa funzione restituisce il valore più alto contenuto all'interno di una colonna. Per i campi numerici, restituisce il numero più alto, per quelli testuali seleziona il campo che secondo l'ordine alfabetico è più avanti.
  • MIN Questa funzione fa esattamente l'opposto della precedente: prende il valore più basso.
  • AVG Restituisce una media dei valori presenti in un campo. Da applicare ai soli campi numerici
  • SUM Somma i valori contenuti nel campo. Anche questa funzione, va applicata ai soli campi numerici.
  • STD Questa è una funzione utile per gli statistici. Calcola infatti la distanza di un valore dalla media.
  • GROUP BY Consente di raggruppare un set di risultati in presenza di una delle funzioni aggregate previste da MySQL.

Una volta che si è creata la query desiderata è possibile racchiudere i dati trovati in una maschera o report, in modo da essere sicuri di avere all’interno di esse solo ed esclusivamente le informazioni desiderate ed aggiornate

Il customer relationship managment

Il Customer Relationship Management nasce con l'obiettivo di aiutare le aziende nella fidelizzazione dei clienti, col fine di realizzare nuove opportunità intervenendo dove il cliente ha necessità prevedibili e soddisfabili.
Il CRM è lo strumento che consente la gestione delle relazioni con i clienti, per averne sempre presente la situazione, prevederne le necessità ed in definitiva mantenere viva nel cliente l'attenzione per l'azienda.



Sono state individuate quattro ragioni fondamentali per cui le imprese dovrebbero adottare un sistema CRM:
  • attrarre nuovi consumatori;
  • incrementare le vendite per consumatore;
  • ridurre i costi attraverso lo sviluppo di processi di business;
  • aumentare (migliorare) la relazione con i consumatori e, di conseguenza, agire sulla customer loyalty.
Dal punto dei vista dei sistemi informativi il Customer Relationship Management in azienda equivale ad una serie di applicativi che consentono di estrarre informazioni e conoscenza dai database: il presupposto per l'implementazione di un sistema di CRM è l'esistenza di un database di marketing focalizzato sui clienti, cioè un database informatizzato contenente un complesso di dati e di informazioni che descrivono i clienti sia sotto l'aspetto demografico che comportamentale. Con un customer database accurato e aggiornato è possibile attuare azioni di marketing molto efficaci, oltre che a costi contenuti.
 
Il CRM si articola comunemente in 3 tipologie:
  1. CRM operativo: soluzioni metodologiche e tecnologiche per automatizzare i processi di business che prevedono il contatto diretto con il cliente.
  2. CRM analitico: procedure e strumenti per migliorare la conoscenza del cliente attraverso l'estrazione di dati dal CRM operativo, la loro analisi e lo studio revisionale sui comportamenti dei clienti stessi. 
  3. CRM collaborativo: metodologie e tecnologie integrate con gli strumenti di comunicazione (telefono, fax, e-mail, ecc.) per gestire il contatto con il cliente.


Il CRM non è una semplice questione di marketing né di sistemi informatici, bensì si avvale di strumenti informatici per implementare il management e la strategia aziendale che pone il cliente al centro dell'attenzione sia nel caso del business-to-business sia in quello del business-to-consumer. La soluzione CRM infatti  si avvale di strumenti informatici per sviluppare con i clienti un dialogo multicanale in grado di accrescere la fedeltà ai prodotti e ai servizi, migliorando i risultati complessivi ricorrendo a strumenti di interazione diretta che possono aiutare ad instaurare il rapporto one-to-one con il cliente, come ad esempio il ricorso ad e-mail, chat e forum, risposte alle domande più frequenti (Faq o Frequently asked questions), sms, dati storici sui pagamenti effettuati e così via.



Il datamining

La reportistica ci permette di rappresentare in modo sintetico lo stato di un'azienda. Il processo di sintesi attuato durante la rappresentazione di un report comporta una perdita di informazioni. Per ovviare a tale problema si fa ricorso al Data Mining. Il data mining, in pratica, consente di andare a scoprire cosa c'è dientro un report riassuntivo e il perchè di un dato stato dell'azienda. Per questo motivo il ricorso all'OLAP può essere fondamentale per ovviare a problemi di sintesi e chiarezza, ma non è sufficente per capire la situazione in cui si trova una data azienda. Questo perchè, dietro ad ogni sintesi grafica, si possono nascondere informazioni preziose e problemi non evidenziati, che possono essere esplicitati solo attraverso il data mining.
Principali tecniche di Mining
  1. Market basket analysis (analisi del carrello del consumatore) Serve ad analizzare le abitudini di acquisto dei clienti. Ad ogni prodotto viene attribuita una variabile boleana che serve per indicare l'acquisto o meno del prodotto. Ogni “carrello”, quindi, sarà rappresentato dal valore di boleani. Questa attività ha come principale scopo quello di analizzare i comportamenti di acquisto dei consumatori al fine di rendere più efficaci le azioni di marketing.
  2. Profilazione Attraverso questa tecnica è possibile, mediante procedure di cluster analysis, individuare profili omogenei tra i diversi consumatori. In pratica consente di segmentare i consumatori in gruppi omogenei di comportamento. Questa tecnica permette di istituire molteplici correlazioni tra i dati raccolti, allo scopo di ottenere informazioni.
  3. Decision tree (albero decisionale) Sono un modello semplice di classificatori, basato su una struttura dati ad albero. Nell'albero decisionale i nodi interni corrispondono ai test su un attributo, mentre le foglie sono le categorie degli oggetti classificati.

Alcuni software di data mining  
 

L'enorme mole di informazioni sui clienti e le sempre più complesse interazioni con essi hanno spinto molte aziende a far ricorso al Data Mining.

Il data mining ha una duplice valenza: da un lato funge da strumento utile per l'estrazione, con tecniche analitiche all'avanguardia, di informazione implicita, nascosta, da dati già strutturati, per renderla disponibile e direttamente utilizzabile; dall'altro è uno strumento utile per l'esplorazione ed analisi, eseguita in modo automatico o semiautomatico, su grandi quantità di dati allo scopo di scoprire pattern significativi.
L’applicazione di tecniche di data mining, sfruttando appieno la ricchezza informativa insita nel patrimonio di dati disponibili, consente di acquisire un effettivo vantaggio competitivo.
La conoscenza delle diverse tipologie di comportamento presenti all’interno della propria clientela, delle regole che governano l’acquisto di un prodotto, delle strategie della concorrenza, così come l’individuazione tempestiva di nuove nicchie di mercato, di nuovi potenziali concorrenti, di innovazioni tecnologiche che avranno un impatto nel proprio campo di attività, sono elementi importantissimi per la sopravvivenza in mercati altamente competitivi e in rapida evoluzione.

Il data mining, attraverso una serie di analisi dei dati, permette di fare previsioni accurate. Questo consente di rendere più efficiente una azienda, che conoscendo i propri clienti indirizza al meglio le proprie attività senza dispersione di investimenti e di tempo. Ciò porta ad una maggiore rapidità di risposta e ad un ridimensionamento dei costi, grazie ad una corretta allocazione delle risorse. In sintesi il datamining è uno strumento di supporto ai processi di CRM.

La reportististica, il reporting e il datatime

I sistemi di reportistica sono un sottoambito dei sistemi informativi e anche dei sistemi di Business Intelligence e ne costituiscono una estensione legata all'evoluzione informatica. L'obiettivo di un Sistema di Reportistica all'interno dei Sistemi Informativi è generalmente quello di fornire documentazione analitica sulle attività di rilievo dell'organizzazione all'interno della quale è sviluppato: tale base informativa ha l'obiettivo di essere la più aggiornata e corretta secondo un'univoca prassi organizzativa e perciò non suscettibile di rilievi e incongruenze interpretative.
In particolare i Sistemi di Reportistica vengono sviluppati in ambiti complessi che hanno previsto una soluzione di data warehouse per strutturare un contesto informativo hardware-software capace di rispondere alle esigenze dello scenario organizzativo nel senso più ampio.
In tali contesti si hanno:
  • Coerenza e consolidamento dei dati
  • Velocità nell’accesso alle informazioni
  • Supporto per l’analisi dei dati
Un processo di sviluppo di un Sistema di Reportistica è genericamente composto dalle seguenti fasi che possono essere ampliate o ridotte in conseguenza dei particolari ambienti di sviluppo, dei differenti contesti macroeconomici di attività dell'organizzazione:
  • Identificazione delle esigenze informative e di visualizzazione;
  • Identificazione del contesto informativo e delle fonti;
  • Identificazione della configurazione del sistema hardware/software;
  • Fase di integrazione hardware/software delle risorse informative;
  • Preparazione del report;
  • Validazione del report;
  • Fase di collaudo del sistema;
  • Fase di esercizio del sistema di reportistica.


I report sono pensati per consentire la creazione di un documento per la stampa, infatti un report è di solito caratterizzato anche da elementi di testo quali ad esempio titoli, fonti, descrizioni, legende e numeri di pagina. I report sono file di tipo html, pdf o Excel composti da uno o più data set, il cui contenuto è stato personalizzato ed, eventualmente, arricchito da testi a corredo. A seconda delle esigenze, infatti avremo report stilati in forma cartacea, web, pdf, excel, ppt, dashboards etc.
I dati contenuti in un report possono essere suddivise in sezioni, ciascuna delle quali ha uno scopo specifico:
- si ha una prima sezione in alto che costituisce l'intestazione del report: questa sezione figura una sola volta all'inizio del report e viene utilizzata per immettere un titolo, un logo, una data di stampa, ecc.;
- segue un'intestazione di pagina, visualizzata nella parte superiore di ogni report (ad eccezione della prima pagina in cui segue immediatamente l'intestazione del report): viene di norma utilizzata per mostrare le intestazioni delle colonne;
- il corpo costituisce la parte più consistente del report ed è composto dai dati delle tabelle o delle query d'origine;
- in fondo a ciascuna pagina si ha il piè di pagina-pagina utilizzato per mostrare elementi quali il numero di pagina;
- infine, il piè di pagina-report appare una sola volta al termine del report e visualizza generalmente i totali.
I dati di un report traggono origine principalmente da una tabella o da una query, il resto delle informazioni vengono immesse direttamente nella struttura del report.
I controlli utilizzati per realizzare il collegamento tra il report e la relativa fonte dei dati possono essere:
- le caselle di testo, in cui sono visualizzati nomi e numeri;
- le cornici, che visualizzano immagini e grafici;
- le etichette, che riportano i titoli dei report;
- le linee e i rettangoli, che hanno la funzione di migliorare l'aspetto grafico del report.
Un report può essere personalizzato a livello globale, ossia per quel che riguarda il suo layout generale; in particolare le opzioni di personalizzazione sono contenute all’interno di alcuni setting che debbono essere specificati all’atto dell’esecuzione del report.



I Sistemi di Reportistica in progetti di Business intelligence permettono all'utente finale di disporre di una serie di funzionalità in aggiunta ai report veri e propri:
  • Metadati (una descrizione dei dati, così da assicurarne la comprensione)
  • Analisi di tipo tradizionale statistico
  • Rappresentazione con GIS (Sistema informativo geografico)
  • Esecuzione di Script personalizzati con linguaggi di basso livello
  • Uso di Componenti Web
I sistemi di reportistica hanno favorito la nascita ed il proliferare di una categoria di prodotti per la cosiddetta "Office Automation". Tali prodotti si sono nel corso degli anni evoluti ed hanno allargato il loro spettro di standardizzazione fino a divenire strumenti integrati con quelli propri della Business Intelligence e convergendo verso vere e proprie piattaforme di "Desktop Automation".
Tra i più noti produttori di tools ricordiamo: 

DataTime è considerato la soluzione di reportistica più moderna e potente attualmente presente sul mercato. Ciò è dovuto in gran parte al suo efficientissimo sistema di rappresentazione grafica. Il termine "charting" si riferisce proprio alle operazioni di rappresentazione del report. Con DataTime Reporting Solution è possibile creare qualsiasi tipo di layout (verticale, orizzontale, cross e misto) con possibilità praticamente illimitate di "Slice and Dice" del cubo multidimensionale dei dati. E' possibile definire:
- Sezioni verticali e orizzontali;
- Interruzioni orizzontali e verticali;
- Totali su livelli multipli;
- "Drill down / Roll Up" su qualunque livello. 
DataTime gioca sull’alto impatto visivo dei suoi report, all’interno dei quali i grafici e gli elementi stilistici presenti sono sotto il controllo dell’utente. Risulta infatti molto facile con DataTime personalizzare il proprio report utilizzando diversi elementi stilistici. Questi elementi permettono di intervenire direttamente sul report (modificando ad esempio il colore delle celle) e di inserire cruscotti, grafici e immagini. DataTime consente inoltre di inserire immagini contenute in cartelle Windows. Una volta inserite le immagini, queste possono essere spostate, ingrandite e cambiate a piacimento. Altri elementi stilistici sono i cruscotti che possono essere collegati a un dato. DataTime integra, infatti, un potente sistema di dashboards che consente di creare cruscotti personalizzati che riflettono costantemente il valore dei dati.

Ancora sui sistemi informativi...

DBS federati
Un Federated Database System (FDBS) e’ definito come un gruppo di Database System autonomi e eventualmente anche eterogenei che cooperano tra di loro. Un FDBS e’ quindi costituito da un software che gestisce i diversi database componenti (FDBMS) e i diversi DBS gestiti.
Vari vantaggi sono offerti dall’utilizzo di FDBS tra i quali ricordiamo quelli relativi a:
  • Distribuzione: i dati possono essere distribuiti in diversi database che possono anche risiedere su macchine differenti e in posizioni geografiche differenti.
  • Eterogeneità: diversità nei sistemi gestori di database, nei metodi utilizzati nel definire strutture e vincoli di rappresentazione, nei linguaggi di interrogazione adoperati, nella semantica dei dati, che sono tutte ammesse.
  • Autonomia totale nella rappresentazione dei dati e nelle funzionalità offerte.
  • Scalabilità: l’architettura rende il sistema suscettibile di accogliere e sostenere l’aggiunta di nuovi sistemi informativi. 

DSS
Decision Support System  servono come strumenti di supporto ai processi decisionali. I manager ricorrono a tali sistemi nel momento in cui si trovano a dover prendere decisioni in circostanza critiche e poco strutturate, che non possono essere risolte con i tradizionali modelli di natura operativa. Lo scopo principale di un DSS è quello di estrarre, in tempi rapidi, le informazioni necessarie al processo decisionale. Le informazioni vengono estrapolate dai dati contenuti all'interno del data warehouse, è quindi necessario che tali dati vengano memorizzati secondo determinati criteri di aggregazione che permettono al manager di accedere velocemente solo a specifiche informazioni utili ad una particolare situazione/decisione.
Obiettivi del DSS  
1. Supportare decisioni difficili, non specificate e non strutturate  
2. Supportare la decisione a tutti i livelli di organizzazione e integrare i livelli se necessario
3. Supportare la comunicazione fra decisori  
4. Supportare tutte le fasi del processo decisionale e facilitarne l’interazione
5. Supportare una varietà di processi decisionali senza dipendere in particolare da nessuno di essi  
6. Essere semplici da usare e modificare in relazione ai cambiamenti dell’utente, del lavoro o dell’ambiente


Il cruscotto
E' lo strumento utilizzato per conoscere con tempestività e immediatezza la situazione dell'azienda attraverso grafici che sintetizzano i princiali oggetti di osservazione: funge da quadro di comando, permettendo di avere una rapida e sintetica visione delle diverse aree aziendali. In questa maniera è possibile controllare in maniera efficace gli indicatori più importanti per il funzionamente dell’azienda. Ciascun riquadro si riferisce ad un settore o a specifici aspetti da tenere sotto osservazione all’interno dell’azienda. La rapidità nella valutazione dell’andamento è resa possibile dalla rappresentazione grafica e dall’uso di specifici colori. Il fruitore principale dei cruscotti aziendali è la direzione con la sua funzione decisionale. Il cruscotto è quindi uno strumento di ausilio alla costruzione, alla messa in opera, ed al successivo monitoraggio delle decisioni strategiche aziendali. 




Dashboard 
E' un'applicazione che consente di attivare con un tasto delle mini-applicazioni, chiamate widget, quando servono, e successivamente di farle sparire dal desktop quando non servono più. Dunque può essere pensato come un livello semitrasparente al desktop. Un widget è un piccolo dispositivo meccanico che fornisce l'accesso ad una particolare funzione o informazione. Alcuni esempi possono essere i widget della dashboard integrata in MacOS X 10.4 oppure i recenti widget del motore di ricerca Yahoo derivati dall'acquisizione di Konfabulator. I widget sono scritti utilizzando i linguaggi HTML, CSS e Javascript.
Tra le imprese produttrici di sistemi dashboard ricordiamo in particolare Dundas. Dundas Data Visualization, Inc. è una società commerciale canadese di sviluppo software che produce avanzate di Data Visualization e Executive Dashboard e soluzioni per le tecnologie Microsoft. Esso consente agli utenti di creare rapidamente sistemi cruscotto completo. Scritto interamente in tecnologia Silverlight, Dundas Dashboard è un sistema web-based che può essere integrato nella maggior parte dei browser e dei portali.

 

Due tipologie comuni di DBMS 
  • DB2 è un Relational Database Management System (RDBMS) della IBM. La sua prima versione risale al 1983, e secondo molti è stato il primo prodotto a utilizzare il linguaggio SQL ed è stato scritto in C  e C++. Attualmente, DB2 e Oracle si contendono il primo posto nel mercato dei DBMS. A partire dalla versione 9.1 DB2 per Windows, Linux e Unix include "pureXML", una tecnologia che fornisce l'abilità di salvare informazioni in campi di tipo XML. DB2 risulta quindi il primo database ibrido, con modello relazionale a oggetti e XML.
  • Informix è un database relazionale molto diffuso in ambiente Unix e disponibile anche in ambiente Windows-NT. Informix vanta una diffusione notevole (spesso viene distribuito con applicazioni), un grande numero di terze parti e di clienti lo conoscono approfonditamente, ed una presenza sul mercato pluriennale.


ERP (Enterprise Resorce Planning)
Sono sistemi computer-based  disegnati  in ambiente client/server o web per processare le transazioni dell’organizzazione  e consentire  l’integrazione in tempo reale di dati provenienti da tutti i processi di business dalla pianificazione e produzione ai dati provenienti dall’ambiente esterno. Sono pacchetti software strutturati in moduli specifici per ciascuna attività strettamente interconessi tra loro. Costituiscono così una banca dati comune cui possono accedere tutti in ogni punto dell’organizzazione e presentano diversi vantaggi:
  • visione globale dell’azienda;
  • possibilità per ogni elemento dell’organizzazione di comunicare e scambiarsi i dati;
  • maggiore integrazione funzionale dei sistemi di programmazione e controllo;
  • forte coordinamento fra i soggetti che compongono la costellazione del valore;
  • minor costo: è possibile comprare anche solo uno dei moduli e non l’intero sistema.