Calano le immatricolazioni nelle Università italiane. E' quello che risulta dai dati diffusi dal Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca. Nell'anno accademico 2009/2010 le immatricolazioni ai corsi di laurea sono diminuite rispetto al precedente anno. Il calo sarebbe del 2,39% a livello nazionale: gli studenti che quest'anno si sono iscritti per la prima volta ad un corso di laurea sarebbero 304.654, mentre lo scorso anno erano stati 312.104. I dati Istat evidenziano come in appena due anni, mentre il numero di studenti italiani che hanno conseguito il diploma è notevolmente cresciuto, il numero degli iscritti alle università è sceso del 4,4%.
Nella Capitale l'Ateneo con il più forte calo delle iscrizioni è stato quello della Sapienza, in cui si è registrato una diminuzione del 18,44%. Tra le facoltà che negli ultimi anni hanno maggiormente risentito della svalutazione prima tra tutte, o sicuramente tra le prime, è da annoverare Scienze della Comunicazione che, dopo il boom delle iscrizioni degli inizi, ha piano piano perso quota.
Le statistiche ufficiali pubblicate sul sito del primo Ateneo romano dimostrano negli ultimi 4 anni un notevole calo di immatricolazioni al I anno dei vari corsi di laurea:
Anno Accademico 2006/2007
Le immatricolazioni alla Facoltà di SdC ammontano a 1338: 655 nei corsi di laurea triennale e 505 nei corsi di laurea specialistica.
Anno Accademico 2007/2008
Le immatricolazioni alla Facoltà di SdC ammontano a 1208: 540 nei corsi di laurea di primo livello e 562 nei corsi di laurea di secondo livello.
Anno Accademico 2008/2009
Le immatricolazioni alla Facoltà di SdC ammontano a 1124: 465 nei corsi di laurea triennale e 576 in quelli di laurea specialistica.
Anno Accademico 2009/2010
Le immatricolazioni alla Facoltà di SdC ammontano a 851: 408 nei corsi di laurea triennale e 372 nei corsi di laurea magistrale.
Alla luce di quanto detto, bisognerebbe cercare di capire per quale motivo molti studenti scelgono di non iscriversi all'Università dopo il diploma, mettendosi magari subito alla ricerca di un lavoro. Le motivazioni possono essere molteplici: dalla scarsa effettività del diritto allo studio, all’assenza di agevolazione per il mantenimento agli studi (in particolare nel contesto di crisi economica nel quale si sono riversate le famiglie italiane), dal problema tipicamente italiano del clientelismo alla poca spendibilità del titolo e la conseguente difficoltà di trovare un lavoro che sia all'altezza delle proprie competenze (punto debole caratteristico della facoltà di Scienze della Comunicazione).
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